martedì 2 luglio 2013

Sambuca di Sicilia: Gli antichi camminamenti sotterranei (purrere)

pubblicato su " PROGRESSIONE N 51 " anno 2004
La Sicilia chiama, la Commissione Grotte risponde. Potrei iniziare così la storia di un’altra breve avventura svoltasi nel mese di maggio del 2004.
Su formale richiesta del Comune di Sambuca di Sicilia, interessato a sapere di più sulle numerose leggende che raccontavano di antichi camminamenti sotterranei costruiti dai Saraceni (primi abitanti dal paese) e che attraversavano l’omonimo paese, per eventualmente fruirne turisticamente, ho volentieri accettato di fare una breve trasferta, accompagnato da Louis Torelli, sicuramente più esperto di me di speleo-archeologia. Nonostante le mie raccomandazioni al Comune di Sambuca di effettuare prima del nostro arrivo, delle ricerche preliminari nell’archivio storico o individuare possibili passaggi non esplorati, ci è stato purtroppo affidato un accompagnatore del luogo (e poi un secondo) con tanta buona volontà, ma senza notizie storicamente accertate, né tantomeno con una mappa segnata da punti interrogativi. Ci siamo pertanto rimboccati le maniche, chiedendo qui e lì, alle persone più anziane, se ricordassero di aver visto o sentito dire, nella loro fanciullezza, di ingressi o passaggi che potessero portare a qualche scoperta interessante.
 Questi sono stati i nostri risultati:

1.visita ad alcune “purrere” (nome dialettale delle cave esistenti sotto a vecchie abitazioni, costruite con il materiale prelevato dalle stesse).

L’indagine visiva effettuata dal loro imbocco ha accertato l’assenza di prosecuzioni evidenti, anche a causa del grande accumulo di immondizie di ogni genere (che strane abitudini!). Non abbiamo ritenuto quindi interessante proseguire le ricerche in questa direzione, anche considerando che tali vani ipogei furono “costruiti” con finalità del tutto diverse da quelle da noi cercate.

2.ricerca del punto di accesso dove gli speleologi palermitani, come descritto in un articolo del giornale “La voce di Sambuca” del 1987, avevano percorso “qualche centinaio di metri” nel sottosuolo.

Tale ingresso, indicatoci da una persona del posto, è completamente ostruito da immondizie e calcinacci e si trova in una posizione molto pericolosa a causa della vicinanza di una casa semi-diroccata, crollata non più di 15 giorni prima della nostra visita. Da quanto ci è stato riferito comunque, sembra che il percorso si snodi all’interno di più “purrere” collegate tra loro, quindi poco interessante al fine della ricerca di antichi camminamenti. Abbiamo comunque qualche dubbio sulla lunghezza dichiarata, che ci sembra eccessiva e dovuta forse ad un “dovere di cronaca” non troppo rigoroso.

3.cedimento di una parte di strada nei pressi di palazzo Panitteri, con relativo sprofondamento di un mezzo pesante, avvenuto parecchi decenni fa.

L’unica soluzione sarebbe quella di individuare esattamente il punto dello sprofondamento e procedere all’asporto del materiale a suo tempo gettato per riempire il cedimento. Solo così si riuscirebbe a capire se la motivazione dello stesso possa essere stata l’intercettazione di un camminamento sotterraneo o altro.

4.chiesa Madre.

Non risultano tracce evidenti di eventuali passaggi nascosti. Buona parte della pavimentazione è coperta da calcinacci, erbacce ed escrementi di uccelli, che rendono difficile una ricerca approfondita, senza una preventiva accurata pulizia. E’ stata visitata la cripta, nei sotterranei, cercando invano possibili prosecuzioni. Sono stati fatti alcuni assaggi di scavo nel pavimento della sacrestia, dove alcune persone ricordavano esistesse un pertugio. In particolare avevano presente che, al tempo in cui facevano i chierichetti, il prete li metteva sempre in guardia sul pericolo di quel buco. Tale storia risulta verosimile, ma con ogni probabilità la stanza in questione sarà stata probabilmente un’altra, forse quella dove è stata da noi esplorata una vecchia cisterna, la cui botola era nascosta da una gettata in cemento.

5.convento dei Cappuccini.

Sono stati visitati i sotterranei, dove esiste una gran quantità di scheletri, certamente ultima dimora dei frati cappuccini dello stesso convento, ma senza trovare ulteriori passaggi.

6.palazzo Panitteri.

Le precise indicazioni di un anziano abitante di Sambuca, che sosteneva che da ragazzino scendeva, attraverso una botola posta nel cortile interno del palazzo, in gallerie sotterranee che proseguivano per molti metri, hanno consentito, con la demolizione di una piccola parte di pavimentazione, di trovare effettivamente un vano nascosto, ma la nostra esplorazione ha accertato purtroppo che si trattava di una vecchia cisterna d’acqua ormai in disuso, senza altre prosecuzioni. Considerato che il palazzo è in fase di restauro ed in futuro dovrebbe essere aperto al pubblico, è stato da noi consigliato di valorizzare anche questa antica cisterna con opportuna illuminazione.

7.cisterna posta sotto al Belvedere.

E’ sicuramente, tra le cose viste, la più interessante. Sulla parete terminale della cisterna, il cui ingresso è posto all’esterno del muro di cinta del Belvedere, esistevano infatti tre tubi in ghisa (uno in alto e due in basso) che servivano il primo da “troppo pieno” e gli altri due per il prelievo e lo scarico dell’acqua dalla cisterna. Il fascio della torcia elettrica attraverso questi ultimi faceva intravedere una sicura prosecuzione, confortata anche da un evidente flusso d’aria. L’abbattimento di una piccola parte del muro ha in effetti portato alla scoperta di un passaggio sotterraneo, composto da due pareti scavate nel tufo distanti tra di loro circa cm. 70 ed alte circa cm 180, sormontate da un tetto “a cappuccino”, formato cioè da due mattoni posati uno contro l’altro per tutta la lunghezza del camminamento. Dopo 17 metri tale passaggio finisce con un muro di mattoni “a secco” che blocca una probabile gettata di terriccio effettuata dall’esterno. E’ verosimile infatti che, durante i lavori per la sistemazione del piazzale del Belvedere e delle scale che portavano allo stesso, tale camminamento sia stato intercettato. La sua parte terminale infatti è stata chiaramente consolidata con il cemento e, planimetricamente, viene a cadere proprio sotto alle scale, ad una profondità di meno di due metri.

CONCLUSIONI

Come già accennato nella premessa, il tempo avuto a disposizione per le indagini conoscitive sulle realtà sotterranee in Sambuca di Sicilia è stato troppo esiguo per poter dare una valutazione definitiva ed attendibile. Le storie sentite da più persone, relative a gallerie che dovrebbero far comunicare la chiesa Madre al Convento dei Cappuccini, ci sembrano alquanto fantasiose. La nostra discreta esperienza in merito a ricerche ed esplorazioni, ci ha abituati a sentire, dalle persone del posto, racconti molto simili tra loro, del genere: “Un cane è entrato in quella grotta e ne è uscito da un’altra, distante più di un chilometro!”. Le successive visite hanno poi rivelato misure ben più esigue. Solitamente le leggende sono un fatto reale al quale, negli anni o nei secoli si sono, in più riprese e per i motivi più disparati, aggiunte notizie non vere, trasformandolo appunto in qualcosa di poco attendibile. Nel caso di Sambuca, riteniamo improbabile che possano esserci passaggi del genere di quello sopra accennato, mentre la scoperta del camminamento sotto al Belvedere conferma che vi sono i presupposti per il ritrovamento di ulteriori cunicoli sotto la parte più antica della città, seppur rimaneggiati a causa di riempimenti dovuti a nuovi edifici costruiti sopra di essi. Aspettiamo quindi che la Sicilia chiami di nuovo, per continuare il lavoro iniziato, magari con più tempo a disposizione e maggiori (e più credibili) informazioni.

Roberto Prell
Fonte: http://www.boegan.it/

Nessun commento:

Posta un commento