sabato 6 luglio 2013

L'Officina postale di Sambuca

Già prima della riforma postale, definita con i Regi Decreti N° 1756 e 1757 del 10 novembre 1819, Sambuca faceva parte del primo piano del 1790, poi seguito, con poche variazioni, da un secondo nel 1799, approntato dall’Amministrazione delle Regie Poste dopo la sottrazione, nel giugno 1786, della gestione alla famiglia del Principe Alliata di Villafranca.







L’amministrazione postale borbonica aveva due settori ben differenziati, uno per i dominj al di qua del Faro e l’altro per i dominj al di là del Faro. Con la riforma che ebbe inizio il 1° aprile 1820 iniziò in Sicilia un servizio postale in senso moderno e la novità più vistosa fu, oltre a tutto il resto, la bollatura delle lettere in partenza, anziché in arrivo, come sino ad allora era avvenuto ed inoltre prevedeva l’apertura, per la prima volta in Sicilia, di ben 115 “Officine di posta”. I collegamenti tra le Officine e la Direzione di Palermo vennero riorganizzati secondo itinerari detti cammini principali serviti da corrieri ordinari che periodicamente eseguivano le relative corse. Le Officine di Posta non attraversate dai cammini principali erano raggiunte da corrieri affittatori, i quali seguivano percorsi noti come cammini traversi, mentre nelle località prive di Officine di Posta il servizio postale veniva svolto nelle Cancellerie Comunali per mezzo di corrieri di posta interna che garantivano il collegamento con l’officina di posta a cui erano aggregate. Anche dopo la riforma Sambuca era attraversata dal cammino postale “da Palermo a Licata”. L’itinerario, analogo al percorso delle corse del secolo precedente, si sviluppava nel suo tragitto originale e le relative corse partivano da Palermo due volte la settimana, il lunedì ed il giovedì, all’una pomeridiana, con un corriere ordinario a cavallo. L’arrivo a Licata era previsto alle due pomeridiane del giovedì e della domenica. Il ritorno avveniva da Licata rispettivamente il venerdì ed il lunedì successivo, con partenza sempre all’una pomeridiana.
Nell’officina di posta si effettuava il cambio dei cavalli, la raccolta e lo smistamento delle lettere. All’Officina di Posta di Sambuca erano aggregate le cancellerie comunali di Santa Margherita, Montevago e forse Menfi, che in alcuni documenti viene aggregata a Sciacca. Le Officine di Posta siciliane vennero dotate di un bollo nominativo distintivo e di tre bolli accessori con diciture “REAL SERVIZIO”, “FRANCA”, “ASSICURATA”. Dall’agosto del 1838 cessarono le corse sul cammino di Licata, soppresso prima con l’istituzione della corsa Palermo-Sciacca con postiglioni a cavallo e nel 1839 dal collegamento mediante vettura corriera fino a Corleone e poi a cavallo fino a Sciacca passando per Sambuca.

Come stabilito con decreti del luglio del 1858, il 31 dicembre del 1858 è l’ultimo giorno del sistema postale avviato il 1° aprile del 1820.
FONTI: http://www.girgenti1820.it/, http://it.wikipedia.org/ , http://www.ilpostalista.it/

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