giovedì 31 agosto 2017

BCC di Sambuca verso Cassa Centrale Banca.

Sarà un autunno molto caldo per il mondo del credito cooperativo. Con la nascita dei due gruppi Iccrea e Cassa Centrale Banca, fra di loro concorrenziali e pienamente operativi dal 2018, le Bcc italiane si preparano a un’ondata di fusioni.
La scelta di aderire ad una capogruppo (3 in Italia, una riservata alla Provincia autonoma di Bolzano) nasce dalla legge di riforma del Credito Cooperativo n°  49 dell’8 aprile 2016, che prescrive l’appartenenza ad un “Gruppo bancario cooperativo” con cui stipulare un patto di “coesione” che ne regoli i rapporti. Il patto non andrà a pregiudicare le finalità mutualistiche degli istituti, bensì a rafforzarne la vocazione territoriale, la competitività commerciale e l’aspetto patrimoniale, che sarà rinsaldato attraverso l’accordo di garanzia reciproca. Il gruppo Cassa Centrale Banca con sede a Trento, a cui hanno aderito oltre 110 Bcc in Italia, diventerà uno dei più solidi in Italia e sarà ai primi posti anche in Europa. 
Il grosso delle adesioni è arrivato dal Trentino Alto Adige che ha fatto la parte del leone e ha portato in dote 34 istituti di credito, dall’elenco diffuso da Cassa centrale emerge, anche, una robusta adesione da parte delle banche cooperative siciliane che hanno mostrato un certo interesse verso il progetto trentino: sei Cda su 22 hanno deliberato l’ok a Cassa centrale. Ovvero, Bcc del Nisseno di Sommatino e Serradifalco, Bcc la Riscossa di Regalbuto, Bcc Antonello da Messina, Bcc di Sambuca di Sicilia, Bcc dei Castelli e degli Iblei e Credito Etneo.

venerdì 26 maggio 2017

Il Corpo dei Militi a Cavallo: Storie di valore, di ferocia e di morte.

E’ il 26 settembre 1875 quando i militi di Sciacca, dopo giorni di serrata caccia all’uomo scoprono il nascondiglio del brigante Vincenzo Capraro nelle campagne vicino alla cittadina. Il bandito ingaggia con loro una sparatoria furibonda nel corso della quale vengono esplosi decine di colpi, sino a che il capobrigante viene abbattuto da cinque proiettili mentre un altro membro della banda rimane ferito.
E’ un grande successo e non c’è motivo di dubitare di quanto scrivono i giornali sull’entusiasmo degli abitanti di Sciacca e dei dintorni, finalmente liberati da un incubo. La Gazzetta di Girgenti è altrettanto entusiasta da trascrivere i nomi di tutti i cinque militi che per primi si sono scontrati con Capraro. Uno di loro è il milite Nicolò Maggio, un poliziotto di prim’ordine, un valoroso che, come dirà una breve cronaca proveniente dalla Sicilia ed apparsa sui giornali del Nord “aveva avuto parte efficacissima nell’operazione”, lasciando capire, nemmeno tanto tra le righe che è stato lui a sparare con la sua carabina Remington il colpo fatale che ha ucciso Capraro.