martedì 29 ottobre 2013

Circolo PD di Sambuca, eletto il segretario.

Nicola Di Giovanna è il nuovo segretario cittadino del Circolo PD di Sambuca. Segretario in carica dalle scorse elezioni amministrative ed unica candidatura presentata è stato eletto all’unanimità, dopo non poche discussioni che si sono protratte fino a tarda sera , dal congresso cittadino del PD tenutosi venerdì 25 ottobre presso la sala convegni del Palazzo Panitteri. I sostenitori del rinvio del congresso e quindi delle elezioni del segretario hanno manifestato tutto il malumore all’interno del PD a seguito della spaccatura venutasi a creare nelle recenti primarie di coalizione per l’elezioni amministrative che ha visto contrapporsi il segretario di allora Leo Ciaccio e Sario Arbisi, entrambi del PD, con il primo (voti 1165) che ha prevalso sul secondo (voti 1099).
Leo Ciaccio è stato eletto Sindaco alle ultime amministrative e Sario Arbisi presiede il Consiglio Comunale. Il bandolo della matassa, quando ormai sembrava inevitabile la conta, è stato trovato nella conduzione armonica, attraverso gli organismi direttivi, del partito. Per la segreteria provinciale, invece, è stato eletto Giuseppe Zambito, insegnante e scrittore di Siculiana sostenuto da Panepinto, Moscatt, Lauricella, Scilabra e Lo Bello, con uno scarto non da poco (4.378 voti contro i 2.866) rispetto alla candidata Giovanna Iacono, sostenuta da Angelo Capodicasa. Ha vinto un uomo della provincia: un segnale molto forte, lanciato da correnti di pensiero in opposizione da tempo con la supremazia espressa dalla città capoluogo. Eppure anche su questa ventata di cambiamento agrigentina pesa la matematica certezza di un voto "drogato": una campagna tesseramenti che ha superato anche nell'agrigentino ogni coerenza con una linea programmatica e ideologica. Dai dati, ufficiosi, comunicati dal partito, si è passati dalle quasi 4.000 tessere rilasciate nel 2012 alle 7300 che hanno votato alle elezioni per il rinnovo dei circoli e per la scelta del segretario provinciale. Tuttavia proseguire su questo tipo di ragionamento rischia di scontrarsi con la percezione - legittima - di un partito chiuso a riccio in se stesso, tutt'altro che desideroso di rinnovamento, e per niente democratico. Ma, quando si parla di Pd, della sua storia, della sua evoluzione, non si può fare a meno di temere che, come invero per altre realtà politiche, si stia smarrendo ogni ideologia, e soprattutto ogni sentimento, a scapito di un opportunismo contaminato da persone e opinioni che nulla hanno a che vedere con il Pd. È quanto emerge anche sul web, all'indomani del voto, tra i molti simpatizzanti del partito, che esprimono un certo smarrimento o un totale dissenso, rispetto all'elezione, in alcuni comuni della provincia, di esponenti provenienti anche da aree del centrodestra, e comunque sostenuti da copiosi e recenti tesseramenti.

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