martedì 15 ottobre 2013

Alfonso Amorelli, l'artista dimenticato

Il prossimo 19 ottobre a palazzo Fernandez, Via Papireto 20 a Palermo, nell'ambito delle "Vie dei tesori", Giulia Ingarao proporrà, a cura dell'Accademia di Belle Arti, un viaggio alla scoperta dei luoghi della decorazione pubblica nella Sicilia anni Cinquanta i cui protagonisti furono i coniugi Herta Schaeffer e Alfonso Amorelli. Tedesca lei, nato a Sambuca di Sicilia il 6 novembre 1898 da una famiglia aristocratica lui; Muore a Palermo il 15 Novembre 1969 all'età di 71 anni. Dopo aver trascorso l'infanzia a Sambuca di Sicilia a 15 anni, sostenuto da uno zio, compie i suoi studi presso il Regio Istituto di BB. AA. di Palermo (dal 13 al 17) e poi li finisce all' Accademia di Belle Arti di Palermo (' 23).
Finita la prima guerra mondiale, che lo vede impegnato al fronte a Trieste, si trasferisce in Toscana , dove rimane per tre anni, ospite dello scultore Trentacoste, per poi tornare a Palermo nel 30 presso la suddetta Accademia, stavolta però come insegnante di pittura. Sposa a Palermo (' 34) Herta Schaeffer, conosciuta durante una vacanza a Merano; Dal 1952 lavora per l' INDA di Siracusa come scenografo e grafico. Dal 1954 al 1967 presso I' ISA di Palermo insegna Disegno e Pittura dedicandosi contemporaneamente all'arredamento d'interni ed alla scenografia, disciplina quest 'ultima che Lo accompagnerà fino agli ultimi giorni. Fu un valente decoratore, sono suoi gli affreschi realizzati negli anni ’30 nella Galleria delle Vittorie in via Maqueda a Palermo, oggi molto compromessi, e quelli dell’aula magna e della sala del Rettore all’Università di Palermo, oggi sede di Giurisprudenza. Affrescò chiese e delegazioni comunali dei borghi rurali, fra questi da ricordare il Borgo Fazio nel trapanese, progettato da Luigi Epifanio. Sono di sua mano i manifesti dell’Istituto del dramma antico di Siracusa dal 1954 al 1968, le decorazioni dell’Extrabar Olimpia in via Ruggero Settimo (recentemente distrutte), del bar dell’Albergo Mediterraneo e di tanti altri edifici per abitazione. Insieme con Pippo Rizzo, Giovanni Varvaro, Manlio Giarrizzo e altri artisti palermitani, nel 1924, diede vita al gruppo “Artisti siciliani indipendenti” e dal 1928, anno di esordio con una personale alla galleria Micheli di Milano, inizio a partecipare alle mostre nazionali ed internazionali di pittura: - Biennale di Venezia dalla XVII alla XXII, addirittura nella XII presente con una sala personale; - Internazionale di Barcellona (Spagna) nel 1932; - Mostra mondiale di Parigi nel 1937; - Mostra del Mezzogiorno tenutasi a Roma nel 1953. Tenne anche delle personali: - New York, alla Modern Art Gallery nel 1933; - Gurlitt di Berlino nel 1937; - Staats Bauschule di Niemburg nel 1956; - Roma, alla Galleria San Marco negli anni 1960, 1965, 1967; - Palermo, nel 1963 alla Galleria del Chiodo; - El Harka nel 1964; Artista internazionale di cui si è ormai perso il ricordo, finito anch’esso nell’oblio insieme alla galleria da lui affrescata e alle sue opere svendute;

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