martedì 18 novembre 2014

TARI: Sambuca sopra la media nazionale

Nel mese di Ottobre è' stata presentata dal Centro ricerche di Federconsumatori la settima indagine nazionale sui “Servizi e Tariffe Rifiuti”. L'indagine, nello spettro temporale 2010-2014, consente uno sguardo complessivo sul panorama nazionale e permette di comparare la situazione del Comune di Sambuca di Sicilia con altri comuni.
Nel campione delle 91 città in cui è stata varata la TARI 2014, per un appartamento di 100 metri quadri con un nucleo familiare di tre persone l'aumento medio nel quadriennio 2010-2014 è stato del 21,6% pari a +51 euro a fronte di un'inflazione nazionale del 7%. Considerando i dati relativi alla TARI 2014 e alla TARES 2013 emerge un aumento medio del 2,25% pari a 6 euro annui per una spesa complessiva media per la famiglia tipo di 284 euro.
Come si colloca Sambuca?
Sempre per la famiglia tipo con appartamento di cento mq a Sambuca il costo medio si colloca a 406,12 euro annui contro la media nazionale di 284 euro.
Nella classifica delle città più care, in cui la spesa annua per la Tari 2014 risulta più elevata, vediamo in testa Cagliari con una spesa di 532 Euro, Siracusa con una spesa di 502 Euro, Reggio Calabria con una spesa di 496 Euro, Salerno, con una spesa di 473 e Napoli con una spesa di 463.
Le città meno care invece sono Cremona con una spesa di 136 Euro, Udine con una spesa di 161 Euro, Brescia e Belluno con una spesa di 175 Euro, Vibo Valentia e Ascoli con una spesa di 185 Euro, infine Mantova con una spesa di 186 Euro.

AGEVOLAZIONI
Dei 91 regolamenti Tari esaminati, il 98% prevede riduzioni, agevolazioni o esenzioni tariffarie per famiglie o fasce sociali deboli per utenze domestiche, operando una distinzione: mentre le “riduzioni” devono essere inscritte tra i costi del Piano Economico Finanziario (p.e. Riduzioni in caso di mancato servizio), le “agevolazioni” devono trovare copertura nel bilancio comunale, quindi non possono essere inserite tra i costi del tributo e la relativa copertura deve essere assicurata da risorse “diverse” dai proventi del tributo stesso. Le agevolazioni per utenze domestiche più applicate risultano essere quelle per le famiglie a basso reddito (il 68% delle città le applica, in aumento rispetto al 60% delle città che le applicava lo scorso anno), seguono le agevolazioni per le famiglie mononucleari (il 31% delle città le applica, nel 2013 solo il 27%), le agevolazioni per le famiglie con disabili o invalidi civili (il 16% delle città le applica, mentre nel 2013 erano il 20%), le agevolazioni per i cittadini in cassa integrazione, mobilità o disoccupazione (le applica il 7% delle città, prima era il 9%). Un elemento di novità sono le agevolazioni che incentivano la raccolta differenziata, come ad esempio per il compostaggio domestico (con un range di riduzione dal 5% al 30% per quest’ultima tipologia) che vengono applicate nel 62% dei comuni, mentre nel 2013 erano il 55%. Le delibere dei comuni prevedono agevolazioni basate sugli indicatori Isee o al minimo Inps per i soggetti in condizione di grave disagio sociale ed economico. Tali agevolazioni, nei limiti degli stanziamenti di bilancio degli interventi socio assistenziali, includono riduzioni che dal 10% raggiungono il 50% o il 70% dell’ammontare del tributo fino alla completa esenzione (100%) per i nuclei familiari individuati per numero di componenti, numero dei figli, per gli over 65 e, in alcuni casi, anche in base alla categoria catastale del fabbricato (A3, A4, A5, A6 con superficie inferiore agli 80 m2). Nell’ambito del campione, le città che prevedono più tipologie di agevolazioni sono, nell’ordine, Novara e Vicenza. In particolare la città di Vicenza prevede riduzioni fino al 70% con bimbi di età inferiore ai 2 anni che utilizzano i pannolini lavabili.
Mauro Zanini, vicepresidente nazionale Federconsumatori e responsabile C.R.E.E.F. sottolinea come “l’aumento della tassa sui rifiuti sia del 22% nell’ultimo quadriennio, cioè oltre il triplo rispetto al tasso di inflazione registrato nel medesimo periodo (+7%)” e chiede che “i regolamenti Tari rivedano con più coraggio il sistema delle riduzioni, agevolazioni ed esenzioni per le famiglie con grave disagio economico e sociale, che risultano in fortissimo aumento così come la morosità nel settore”. Inoltre “è necessario che la definizione dei nuovi Piani Economici Finanziari della Tari punti sulla sostenibilità ambientale, sulla qualità, sulla partecipazione dei cittadini e sulla maggiore efficienza del servizio di gestione dei rifiuti per ottenere il massimo contenimento dei costi”.

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