
L’amministrazione postale borbonica aveva due settori ben differenziati, uno per i dominj al di qua del Faro e l’altro per i dominj al di là del Faro. Con la riforma che ebbe inizio il 1° aprile 1820 iniziò in Sicilia un servizio postale in senso moderno e la novità più vistosa fu, oltre a tutto il resto, la bollatura delle lettere in partenza, anziché in arrivo, come sino ad allora era avvenuto ed inoltre prevedeva l’apertura, per la prima volta in Sicilia, di ben 115 “Officine di posta”. I collegamenti tra le Officine e la Direzione di Palermo vennero riorganizzati secondo itinerari detti cammini principali serviti da corrieri ordinari che periodicamente eseguivano le relative corse. Le Officine di Posta non attraversate dai cammini principali erano raggiunte da corrieri affittatori, i quali seguivano percorsi noti come cammini traversi, mentre nelle località prive di Officine di Posta il servizio postale veniva svolto nelle Cancellerie Comunali per mezzo di corrieri di posta interna che garantivano il collegamento con l’officina di posta a cui erano aggregate. Anche dopo la riforma Sambuca era attraversata dal cammino postale “da Palermo a Licata”. L’itinerario, analogo al percorso delle corse del secolo precedente, si sviluppava nel suo tragitto originale e le relative corse partivano da Palermo due volte la settimana, il lunedì ed il giovedì, all’una pomeridiana, con un corriere ordinario a cavallo. L’arrivo a Licata era previsto alle due pomeridiane del giovedì e della domenica. Il ritorno avveniva da Licata rispettivamente il venerdì ed il lunedì successivo, con partenza sempre all’una pomeridiana.

Come stabilito con decreti del luglio del 1858, il 31 dicembre del 1858 è l’ultimo giorno del sistema postale avviato il 1° aprile del 1820.
FONTI: http://www.girgenti1820.it/, http://it.wikipedia.org/ , http://www.ilpostalista.it/
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