venerdì 26 luglio 2013
giovedì 25 luglio 2013
Sciacca: Il servizio accalappiacani il Comune lo effettua con il proprio personale
mercoledì 24 luglio 2013
martedì 23 luglio 2013
Wi-fi libero, l’Italia torna al Medioevo
Un emendamento al Decreto del Fare presentato in Commissione trasporti e telecomunicazioni fa tornare l’Italia indietro al medioevo. Imponendo ai gestori di esercizi commerciali obblighi stringenti di tracciabilità degli utenti praticamente impossibili da affrontare.
venerdì 19 luglio 2013
Sambuca di Sicilia: Attivata in Adragna la wi-fi free zone

giovedì 18 luglio 2013
Santa Margherita di Belice: Mario Vargas Llosa è il vincitore della X edizione del premio “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”

Approvato il finanziamento da 1 milione di euro a favore del distretto turistico Selinunte, Belice e Sciacca Terme
Nei giorni scorsi l’Assessore al Turismo della città di Castelvetrano, Dr.ssa Angela Giacalone, alla presenza del sindaco di Sciacca, Avv. Fabrizio Di Paola, Presidente pro-tempore del Distretto, ha partecipato all’Assemblea dei soci che ha deliberato positivamente in merito al progetto redatto, al fine di poter usufruire del finanziamento da più di un milione di euro, già deliberato in favore del distretto con D.D.G del Dipartimento Regionale del Turismo. Con l’approvazione del progetto definitivo entra nel vivo l’attività del Distretto Turistico “Selinunte, il Belice e Sciacca Terme”.
sabato 13 luglio 2013
Arrestati due romeni per furto di gasolio
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Sciacca hanno dato esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare custodiale emessa dal GIP di Sciacca a carico dei rumeni P.I., 33 anni e V.I., 23 anni, individuati quali autori di un furto in una ditta di autotrasporti di Sambuca di Sicilia.
I due erano riusciti a portare via 300 litri di gasolio e un’autoradio del valore di circa 1000 euro. Gli arresti, eseguiti a Castelvetrano, sono il frutto di indagini avviate dopo la presentazione della denuncia preso la Stazione Carabinieri di Sambuca di Sicilia che hanno permesso, anche a seguito di un’analisi dei filmati di videosorveglianza, di ottenere indizi di colpevolezza a carico dei due.
Gli arrestati sono stati tradotti presso la propria abitazione agli arresti domiciliari.
I due erano riusciti a portare via 300 litri di gasolio e un’autoradio del valore di circa 1000 euro. Gli arresti, eseguiti a Castelvetrano, sono il frutto di indagini avviate dopo la presentazione della denuncia preso la Stazione Carabinieri di Sambuca di Sicilia che hanno permesso, anche a seguito di un’analisi dei filmati di videosorveglianza, di ottenere indizi di colpevolezza a carico dei due.
Gli arrestati sono stati tradotti presso la propria abitazione agli arresti domiciliari.
mercoledì 10 luglio 2013
Sambuca di Sicilia: Torre Cellaro

Zagor a Menfi, mostra di tavole originali del sambucese Joevito Nuccio

ultime notizie dal Comune: Assegnate le deleghe assesoriali
E' stata pubblicata all'albo pretorio on-line la determina di assegnazione delle deleghe agli assessori consultabile al seguente link: determina deleghe assessori
martedì 9 luglio 2013
Lampedusa, il ''prete rock'' don Dario Morreale dirige il coro
Don Dario Morreale, viceparroco della Chiesa Madre di Sciacca, ha diretto il coro di San Gerlando che ha cantato per papa Francesco nel corso della messa a Lampedusa. Don Dario si era già distinto nel corso del "Giovani in Festa" svoltosi a Sambuca il 01/05/2013.
Anche a Sciacca aumenti ed errori nelle bollette di "Girgenti Acque"
Centinaia di utenti inferociti a Sciacca per contestare le bollette idriche. Da giorni i saccensi affollano gli uffici di Girgenti acque, ma anche i corridoi del Comune, le sedi dei patronati e di Federconsumatori. Leggi l'articolo
domenica 7 luglio 2013
Personaggi illustri, Emanuele Navarro della Miraglia
Nacque a Sambuca Zabut (od. Sambuca di Sicilia), nell’Agrigentino, il 9 marzo 1838, da Vincenzo e da Vincenza Amodei (uno stato di famiglia autografo del padre è riprodotto in Di Giovanna, 1978, pp. 6 s.). Ebbe un fratello, Calogero, e una sorella, Giuseppina.
Il padre, medico e poeta, originario di Ribera, s’era trasferito a Sambuca nel 1837 a causa della malaria. Il titolo di ‘conte della Miraglia’ sembrerebbe un puro nom de plume, utilizzato per la prima volta da Navarro in una nota editoriale del periodico palermitano Senzanome, nel 1860 (Mugnos, II, 1979, pp. 243 s.).
Tra 1856 e 1858 risiedette stabilmente a Palermo per frequentare la facoltà di giurisprudenza; negli stessi anni collaborò con il periodico sambucese L’Arpetta, fondato dal padre, in cui pubblicò rassegne bibliografiche, traduzioni di autori stranieri e testi poetici in parte confluiti nella raccolta Alcune poesie di Emmanuele Navarro siciliano (Palermo 1856). In redazione conobbe Lionardo Vigo (che aiutò nella compilazione della Raccolta amplissima di canti popolari siciliani, Catania 1857), Giuseppe Macherione e Luigi Capuana, con i quali si legò di profonda amicizia.
sabato 6 luglio 2013
L'Officina postale di Sambuca

venerdì 5 luglio 2013
Sammucari babbaluciari
L’etimo babbaluci si ritiene derivi dall’arabo BABUS, ossia scarpa di donna con la punta ricurva in alto. Gli antichi Sicani, ne erano ghiotti consumatori, come testimoniano i ritrovamenti a mucchi presso la grotta di Isaredda (Sambuca di Sicilia). Uno dei proverbi siciliani sulle lumache recita: “babbaluci a sucari e fimmini a vasari nun ponnu mai saziari” (lumache da mangiare e donne da baciare non saziano mai!).
giovedì 4 luglio 2013
Il Cunsulo o Cunsolu, un rito di pietà e di amore
Questo brano è tratto dal libro “Fra arcobaleno e granito”, edito dalle “Edizioni della Fondazione Vito Fazio Allmayer” e riporta frammenti autobiografici di Epifania Giambalvo.
“A Sambuca stavo quasi sempre per la strada: giocavo a calcio, nel ruolo di portiere, con altri bambini, che mi chiamavano “Giacinta” (Giacinto era il nome di mio fratello) e mi beccavo qualche pallonata in piena faccia; inoltre andavo sempre ai funerali, anzi assistevo a tutti i riti funebri, da principio alla fine.
Appena sentivo suonare le campane a morto, mi recavo subito in casa del defunto, ove si svolgeva, in primo luogo, una scena, a dir poco, allucinante: le donne di casa si affrettavano a pulire tutte le stanze e, alla fine, aprivano il balcone della strada principale e gridavano, a piena voce, “Culonna!…”; era una scena da tragedia greca in cui il dolore veniva trattenuto fino al compimento del lavoro e, in questo modo, veniva differito. A queste grida accorreva molta gente, che si riuniva intorno alla salma dell’estinto e ne decantava le virtù o i meriti che nessuno in vita gli aveva mai riconosciuto: tutti piangevano, alcuni gratis ed altri a pagamento. Ad una cert’ora i vicini di casa portavano latte, biscotti, caffè e briosce e, dopo mezzogiorno, un paio di polli con patate a spezzatino e relativo brodo, pensando di poter consolare, in questo modo, gli afflitti parenti del morto che, vestito da cima a fondo con abiti del tutto nuovi, stava su un catafalco, posto al centro della stanza, quasi a godersi lo spettacolo.
“A Sambuca stavo quasi sempre per la strada: giocavo a calcio, nel ruolo di portiere, con altri bambini, che mi chiamavano “Giacinta” (Giacinto era il nome di mio fratello) e mi beccavo qualche pallonata in piena faccia; inoltre andavo sempre ai funerali, anzi assistevo a tutti i riti funebri, da principio alla fine.
Appena sentivo suonare le campane a morto, mi recavo subito in casa del defunto, ove si svolgeva, in primo luogo, una scena, a dir poco, allucinante: le donne di casa si affrettavano a pulire tutte le stanze e, alla fine, aprivano il balcone della strada principale e gridavano, a piena voce, “Culonna!…”; era una scena da tragedia greca in cui il dolore veniva trattenuto fino al compimento del lavoro e, in questo modo, veniva differito. A queste grida accorreva molta gente, che si riuniva intorno alla salma dell’estinto e ne decantava le virtù o i meriti che nessuno in vita gli aveva mai riconosciuto: tutti piangevano, alcuni gratis ed altri a pagamento. Ad una cert’ora i vicini di casa portavano latte, biscotti, caffè e briosce e, dopo mezzogiorno, un paio di polli con patate a spezzatino e relativo brodo, pensando di poter consolare, in questo modo, gli afflitti parenti del morto che, vestito da cima a fondo con abiti del tutto nuovi, stava su un catafalco, posto al centro della stanza, quasi a godersi lo spettacolo.
mercoledì 3 luglio 2013
martedì 2 luglio 2013
Bizzarria e originalità del "sammucaru"
Questo brano è tratto dal libro “Fra arcobaleno e granito”, edito dalle “Edizioni della Fondazione Vito Fazio Allmayer” e riporta frammenti autobiografici di Epifania Giambalvo.
“Tutte le estati andavo, con i miei familiari, a Sambuca, ove ci fermavamo per circa due mesi. Ho avuto, quindi, la possibilità di conoscere meglio il mio paese d’origine, i suoi abitanti e le loro vicende pubbliche e private.
Vi erano dei personaggi molto strani e originali, per certi versi quasi pirandelliani.
Ve n’era uno che faceva di professione l’invitato: si era procurato un abito blu da cerimonia e, con questo, si presentava a tutte le feste, a tutti i banchetti, dai matrimoni alle cresime, dai battesimi alle prime comunioni, e così mangiava a sbafo tutti i giorni. Ve n’era un altro che diceva di essere fratello della regina d’Inghilterra: di giorno andava a lavorare in campagna, ma la sera si metteva un mantello pieno di medaglie e raccontava come si era generata questa parentela.
“Tutte le estati andavo, con i miei familiari, a Sambuca, ove ci fermavamo per circa due mesi. Ho avuto, quindi, la possibilità di conoscere meglio il mio paese d’origine, i suoi abitanti e le loro vicende pubbliche e private.
Vi erano dei personaggi molto strani e originali, per certi versi quasi pirandelliani.
Ve n’era uno che faceva di professione l’invitato: si era procurato un abito blu da cerimonia e, con questo, si presentava a tutte le feste, a tutti i banchetti, dai matrimoni alle cresime, dai battesimi alle prime comunioni, e così mangiava a sbafo tutti i giorni. Ve n’era un altro che diceva di essere fratello della regina d’Inghilterra: di giorno andava a lavorare in campagna, ma la sera si metteva un mantello pieno di medaglie e raccontava come si era generata questa parentela.
Sambuca di Sicilia: Gli antichi camminamenti sotterranei (purrere)
pubblicato su " PROGRESSIONE N 51 " anno 2004
La Sicilia chiama, la Commissione Grotte risponde. Potrei iniziare così la storia di un’altra breve avventura svoltasi nel mese di maggio del 2004.
Su formale richiesta del Comune di Sambuca di Sicilia, interessato a sapere di più sulle numerose leggende che raccontavano di antichi camminamenti sotterranei costruiti dai Saraceni (primi abitanti dal paese) e che attraversavano l’omonimo paese, per eventualmente fruirne turisticamente, ho volentieri accettato di fare una breve trasferta, accompagnato da Louis Torelli, sicuramente più esperto di me di speleo-archeologia. Nonostante le mie raccomandazioni al Comune di Sambuca di effettuare prima del nostro arrivo, delle ricerche preliminari nell’archivio storico o individuare possibili passaggi non esplorati, ci è stato purtroppo affidato un accompagnatore del luogo (e poi un secondo) con tanta buona volontà, ma senza notizie storicamente accertate, né tantomeno con una mappa segnata da punti interrogativi. Ci siamo pertanto rimboccati le maniche, chiedendo qui e lì, alle persone più anziane, se ricordassero di aver visto o sentito dire, nella loro fanciullezza, di ingressi o passaggi che potessero portare a qualche scoperta interessante.
La Sicilia chiama, la Commissione Grotte risponde. Potrei iniziare così la storia di un’altra breve avventura svoltasi nel mese di maggio del 2004.
Su formale richiesta del Comune di Sambuca di Sicilia, interessato a sapere di più sulle numerose leggende che raccontavano di antichi camminamenti sotterranei costruiti dai Saraceni (primi abitanti dal paese) e che attraversavano l’omonimo paese, per eventualmente fruirne turisticamente, ho volentieri accettato di fare una breve trasferta, accompagnato da Louis Torelli, sicuramente più esperto di me di speleo-archeologia. Nonostante le mie raccomandazioni al Comune di Sambuca di effettuare prima del nostro arrivo, delle ricerche preliminari nell’archivio storico o individuare possibili passaggi non esplorati, ci è stato purtroppo affidato un accompagnatore del luogo (e poi un secondo) con tanta buona volontà, ma senza notizie storicamente accertate, né tantomeno con una mappa segnata da punti interrogativi. Ci siamo pertanto rimboccati le maniche, chiedendo qui e lì, alle persone più anziane, se ricordassero di aver visto o sentito dire, nella loro fanciullezza, di ingressi o passaggi che potessero portare a qualche scoperta interessante.
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