La scelta di aderire ad una capogruppo (3 in Italia, una riservata alla Provincia autonoma di Bolzano) nasce dalla legge di riforma del Credito Cooperativo n° 49 dell’8 aprile 2016, che prescrive l’appartenenza ad un “Gruppo bancario cooperativo” con cui stipulare un patto di “coesione” che ne regoli i rapporti. Il patto non andrà a pregiudicare le finalità mutualistiche degli istituti, bensì a rafforzarne la vocazione territoriale, la competitività commerciale e l’aspetto patrimoniale, che sarà rinsaldato attraverso l’accordo di garanzia reciproca. Il gruppo Cassa Centrale Banca con sede a Trento, a cui hanno aderito oltre 110 Bcc in Italia, diventerà uno dei più solidi in Italia e sarà ai primi posti anche in Europa.
Il grosso delle adesioni è arrivato dal Trentino Alto Adige che ha fatto la parte del leone e ha portato in dote 34 istituti di credito, dall’elenco diffuso da Cassa centrale emerge, anche, una robusta adesione da parte delle banche cooperative siciliane che hanno mostrato un certo interesse verso il progetto trentino: sei Cda su 22 hanno deliberato l’ok a Cassa centrale. Ovvero, Bcc del Nisseno di Sommatino e Serradifalco, Bcc la Riscossa di Regalbuto, Bcc Antonello da Messina, Bcc di Sambuca di Sicilia, Bcc dei Castelli e degli Iblei e Credito Etneo.